La margheritina; Parte II

Un racconto breve di Hans Christian Andersen su una margherita e un'allodola. Il fiore e l'uccello crescono nel loro ambiente naturale.

Intermedio

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Il giorno successivo il fiorellino stiracchiò ancora una volta i suoi soffici petali in aria e verso la luce come fossero piccole braccia. All'improvviso la margheritina riconobbe la voce dell'uccellino ma ciò che cantava sembrava molto triste. Il povero uccellino aveva infatti una buona ragione per essere così triste. Ero stato catturato e messo in una gabbia accanto alla finestra.
Cantava dei giorni felici in cui poteva volare allegramente, del grano verde nei campi. Cantava anche di quando poteva librarsi quasi fino alle nuvole. La povera allodola era davvero infelice, rinchiusa in una gabbia. La margheritina avrebbe voluto aiutarla ma come poteva fare? Era infatti davvero difficile saperlo per un fiorellino così piccolo.
Si dimenticò di quanta bellezza la circondasse. Si dimenticò dei raggi caldi del sole e della bellezza dei suoi petali bianchi. Riusciva a pensare solo al povero uccellino prigioniero e a non poter fare nulla per lui.
Poi in giardino arrivarono due ragazzini. Uno di loro aveva un grande coltello affilato, come quello che la ragazza aveva usato per cogliere i tulipani. Si diressero subito verso la margheritina che non riusciva a capire che cosa volessero.